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Risultati: 6


Margherita Bianchi
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Area Politica internazionale

Competenze: clima, energia, politica e integrazione europea, Unione Europea

Parole chiave: politica climatica, politica dell'Unione Europea, politica energetica, relazioni euro-med, relazioni transatlantiche

Regione: Lazio


Funzione/Ruolo

Ricercatrice Jr presso l’Istituto Affari Internazionali (IAI).

Percorso professionale

Si laurea cum laude in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con un periodo di scambio formativo a Parigi. Nei tre anni successivi si specializza tra Roma e Bruxelles conseguendo due master in studi e diritto dell’UE.  Da studentessa svolge alcune esperienze di tirocinio, tra le quali Nazioni Unite (UN Environment), IAI, Parlamento Europeo. Al Parlamento rimane per circa due anni come Junior Policy Advisor lavorando per una deputata italiana, occupandosi di dossier delle commissioni parlamentari ENVI (commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare) e ITRE (Commissione per l’industria, la Ricerca e l’ Energia), dei lavori nell’Intergruppo Parlamentare “per gli Investimenti a Lungo termine e la Reindustrializzazione” e dei lavori nelle Delegazioni UE-Cina e UE-Stati Uniti. Nel 2017 lavora al Ministero degli Esteri nella task force della Presidenza Italiana del G7, incaricata delle relazioni con la delegazione tunisina. Da febbraio 2018 è nel team di ricerca dell’Istituto Affari Internazionali (IAI) dove lavora su numerosi progetti, finanziati sia da istituzioni italiane ed europee sia da enti privati. Ha inoltre tenuto lezioni in varie università italiane nelle facoltà di relazioni internazionali, tra cui la Cattolica di Milano, l’Università Sant’Anna di Pisa, l’Università di Trento, l’Università di Firenze, l’Università di Perugia, l’Università di Cagliari.

Risultati scientifici

I principali settori di ricerca e di progettazione riguardano le dinamiche d’integrazione europea principalmente sotto il profilo energetico e ambientale; le dinamiche geopolitiche legate alle trasformazioni nell’ambito dell’energia e del clima; gli sviluppi regionali relativi alla sicurezza energetica, alla decarbonizzazione e all’accesso alle risorse energetiche. S’interessa, studia e scrive di politica estera italiana e di politica europea, di relazioni tra stati membri e tra istituzioni, di relazioni transatlantiche. Tra i principali progetti seguiti più recentemente in IAI rientrano: “Energy Union Watch”, un report trimestrale sullo stato dell’integrazione energetica a livello europeo; “Medreset”, un progetto finanziato dal fondo H2020 dell’UE volto ad analizzare le relazioni tra sponda nord e sponda sud del Mediterraneo per ripensarne l’approccio e mettendo al centro la dimensione locale. Tra le sue principali attività segue inoltre la partnership strategica con Eni, contribuendo con pubblicazioni e attività di formazione. É responsabile per lo IAI della piattaforma d’informazione “Europea, parlano i fatti”, pensata per alimentare un dibattito informato sull'Unione Europea.  Tra i suoi più recenti interessi di ricerca rientrano il processo di decarbonizzazione in Italia, la transizione energetica in India, gli aspetti “energetici e ambientali” di Brexit. 

Attività editoriali e pubblicazioni

È autrice di pubblicazioni scientifiche e articoli su riviste italiane ed internazionali, tra cui:

“Affari Internazionali” www.affarinternazionali.it   

“Sicurezza e giustizia” www.sicurezzaegiustizia.com

Istituto Affari Internazionali (IAI) www.iai.it

Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) www.ispionline.it

Climate Diplomacy Platform – Adelphi www.climate-diplomacy.org;

NATO Defense College www.ndc.nato.int 

The International Spectator (Routledge)

Riconoscimenti e premi

Ad ottobre 2018 è stata chiamata dal think tank della Commissione Europea per una settimana di confronti sul futuro dell’Europa con Commissari Europei, alti funzionari, autorevoli giornalisti, influenti think tankers. Ha partecipato come rappresentante italiana al fianco di 27 giovani professionisti provenienti dagli altri stati membri UE. Il dibattito si è concluso con un elenco dettagliato di priorità e raccomandazioni politiche per la prossima Commissione (e il prossimo Parlamento).

Nell’aprile 2019, sotto gli auspici della Commissione Europea e del Vice-Presidente Sefkovic, è stata selezionata dal Greek Energy Forum come ‘future leader’ dell’Unione Energetica ed ha per questo partecipato ad una tre giorni di discussioni sullo stato dell'arte ed i passi futuri per una maggiore integrazione energetica nell'Europa sudorientale.

Nel 2019, rappresentante per l'Italia nel Y7, engagement group del G7.

 

Elisabetta Erba
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Area STEM: Scienze naturali e ambientali

Competenze: geologia

Parole chiave: ambiente, biosfera, clima, geosfera, nanofossili, oceani, paleontologia, suolo, terra

Regione: Lombardia


Funzione/Ruolo

Professoressa ordinaria di Paleontologia e Paleoecologia presso l'Università degli Studi di Milano e Presidente della Società Geologica Italiana per il triennio 2015-2017

Percorso professionale

Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Geologiche nel 1982, prosegue la sua formazione con un dottorato di ricerca in Scienze della Terra all'Università degli Studi di Milano, nel 1987. Nel biennio 1987-1988 svolge un post dottorato presso il Geologisches Institut, ETH di Zurigo. Nel 1990 è ricercatrice all'Università degli Studi di Milano e l'anno successivo diventa professoressa associata del dipartimento di Scienze della Terra nella stessa università. Dal 2005 è professoressa ordinaria presso lo stesso dipartimento dell'Università degli Studi di Milano.

Risultati scientifici

Elisabetta Erba è specialista di nanofossili calcarei, i massimi produttori di calcite al mondo a dispetto delle loro ridottissime dimensioni. Quando muoiono, precipitano sui fondali marini e nell'arco di milioni di anni formano la maggior parte del sedimento. I nanofossili sono utilizzati per la biostratigrafia (lo studio delle rocce sedimentate e del loro ambiente di deposizione) e per le ricostruzioni paleo-oceanografiche. Elisabetta Erba studia le interazioni tra geosfera, atmosfera, idrosfera e biosfera e, in particolare, i grandi cambiamenti climatici. La sua ricerca si è focalizzata sulle relazioni tra CO2 atmosferica, clima ed ecosistemi oceanici. Per comprendere cause e conseguenze dei cambiamenti climatici attuali e futuri è importante infatti introdurre una prospettiva geologica. I nanofossili sono utilizzati da Elisabetta Erba anche per studiare la natura e l'origine della sapropelite, sostanza nerastra formata in prevalenza dal deposito, in acque stagnanti, di gusci di microrganismi e di alghe unicellulari in putrefazione dalle quali deriva il petrolio.

Attività editoriali e pubblicazioni

È autrice di più di numerose pubblicazioni tra cui:

(2018) Gambacorta G., Malinverno A. and Erba E, Orbital forcing of carbonate versus siliceous productivity in the late Albian–early Turonian (Umbria-Marche Basin, central Italy)Newsletters on Stratigraphy.

(2018) Bottini C. & Erba E., Mid-Cretaceous paleoenvironmental changes in the western Tethys. Climate of the Past, 14: 1147–1163.

(2017) Faucher, G., Hoffmann, L., Bach, L. T., Bottini, C., Erba, E., and Riebesell, U., Impact of trace metal concentrations on coccolithophore growth and morphology: laboratory simulations of Cretaceous stress. Biogeosciences , 14: 3603-3613 doi.org/10.5194/bg-14-3603-2017.

(2015) Erba E, Duncan RA, Bottini C, Tiraboschi D. Weissert H, Jenkyns HC, Malinverno A. Environmental Consequences of Ontong Java Plateau and Kerguelen Plateau Volcanism. Geological Society of America, Special Paper 511:271-303. 

(2010) Erba E, Bottini C, Weissert HJ, Keller CE. Calcareous Nannoplankton Response to Surface Water Acidification Around Oceanic Anoxic Event 1a. Science, 329:428-432. 

(2006) Erba E. The first 150 million years history of calcareous nannoplankton: biosphere-geosphere interactions. Palaeogeography Palaeoclimatology Palaeoecology, 232:237-250. 

(2005) Muttoni G, Erba E, Kent DV & Bachtadse V. Mesozoic alpine facies deposition as a result of past latitudinal plate motion. Nature, 434:59-63. 

(2004) Erba E. Calcareous nannofossils and Mesozoic Oceanic Anoxic Events. Marine Micropaleontology, 52:85-106.   

(2004) Erba, E, Bartolini A, Larson RL. The Valanginian "Weissert Oceanic Anoxic Event. Geology, 32:149-152.   

(2004) Erba E & Tremolada F. Nannofossil carbonate fluxes during the Early Cretaceous: phytoplankton response to nutrification episodes, atmospheric CO2 and anoxia. Paleoceanography, 19. 

(2004) Weissert H & Erba E. Volcanism, CO2 and paleoclimate: a Late Jurassic-Early Cretaceous carbon and oxygen isotope record. Journal of the Geological Society of London, 161:695-702.   

(1999) Larson RL & Erba E. Onset of the mid-Cretaceous greenhouse in the Barremian-Aptian: Igneous events and the biological, sedimentary and geochemical responses. Paleoceanography, 14:663-678.   (1994) Erba E. Nannofossils and superplumes: the Early Aptian nannoconid crisis. Paleoceanography, 9:483-501.

Riconoscimenti e premi

Elisabetta Erba è Presidente della Società Geologica Italiana per il biennio 2015-2017 e dal 2013 è componente dell'Accademia dei Lincei. Dallo stesso anno fa anche parte dell'Academia Europaea (sezione Earth and Cosmic Sciences). Nel 2012 vince il premio Tartufari per le Geoscienze - Accademia Nazionale dei Lincei.

Maria Cristina Facchini
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Area STEM: Scienze naturali e ambientali

Competenze: scienze dell’atmosfera

Parole chiave: aerosol, atmosfera, clima, coronavirus, Covid-19, Covid-19: diffusione nell'aria, Covid-19: impatto sulla qualità dell'aria, nubi, nuvole

Regione: Emilia-Romagna


Funzione/Ruolo

Dirigente di ricerca dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del CNR, sezione di Bologna

Percorso professionale

Laureata nel 1985 all'Università degli Studi di Bologna con una tesi in Chimica analitica, consegue il dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Chimica dello stesso ateneo, e nel medesimo dipartimento diventa post doc fellow. Nel 1987 è reaserch fellow presso l'Istituto di Fisica Atmosferica del CNR di Bologna, e occupa questa posizione fino al 1992, anno in cui diventa capo del laboratorio dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Nel 1996 entra nell'Istituto di Fisica e Chimica della Bassa e Alta Atmosfera del CNR di Bologna. Dal 2001 al 2006 è Senior Scientist presso l'Istituto di Scienze Atmosferiche e Oceaniche del CNR. Dal 2007 è dirigente di ricerca dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del CNR, sezione di Bologna.

Risultati scientifici

Gli interessi di ricerca principali di Maria Cristina Facchini sono i processi fisici e chimici nel sistema atmosferico come gli aerosol e le nuvole e i loro effetti sui cambiamenti della composizione atmosferica e del clima. All'inizio della sua carriera scientifica ha indagato le proprietà chimiche di nebbia e nuvole, tanto che il suo primo importante risultato scientifico riguarda la partizione organica dell'aerosol tra gocce di nebbia e aria interstiziale. Sulla base di queste sue ricerche, ha contribuito allo sviluppo di una nuova tecnica di indagine degli aerosol basata sui principi di risonanza magnetica nucleare. Nel 2001 ha contribuito a un documento comune su Science, dove i maggiori esperti mondiali del settore hanno discusso la necessità di rifondare la teoria della formazione di nubi sulla base delle nuove scoperte riguardanti la solubilità degli aerosol e la loro tensione superficiale, nonché sugli effetti dei gas solubili. Le sue ricerche più recenti riguardano l'interazione tra clima e biota (in ecologia, l'insieme di tutti gli esseri viventi, animali e vegetali, che popolano una data regione) marino, atmosferico, aerosol.

Attività editoriali e pubblicazioni

È autrice di più di 150 pubblicazioni scientifiche tra cui:

(2011) Decesari S, Finessi E, Rinaldi M, Paglione M, [...] Facchini MC. Primary and secondary marine organic aerosols over the north atlantic ocean during the map experiment. Journal of Geophysical Research Atmospheres, 116(D22). 

(2011) Rinaldi M, Decesari S, Carbone C, [...] Facchini MC.Evidence of a natural marine source of oxalic acid and a possible link to glyoxal. Journal of Geophysical Research Atmospheres, 116(D16). 

(2008) Facchini MC, Decesari S, Rinaldi M, et al. An important source of marine secondary organic aerosol from biogenic amines. Environmental Science & Technology, 42:9116-9121. 

(2008) Facchini MC, Rinaldi M, Decesari S, et al. Primary submicron marine aerosol dominated by insoluble organic colloids and aggregates. Geophysical Research Letters, 35, L17814. 

(2005) Kanakidou M, Seinfeld JH, Pandis SN, Barnes I, Dentener FJ, Facchini MC, et al. Organic aerosol and global climate modelling: a review. Atmospheric Chemistry and Physics, 5:1053-1123. 

(2004) O'Dowd CD, Facchini MC, et al. Biogenicallydriven organic contribution to marine aerosol. Nature, 431:676-680. 

(2001) Charlson RJ, Seinfeld JH, Nenes A, Kulmala M, Laaksonen M, Facchini MC. Reshaping theory of cloud formation. Science, 292:2025-2026. 

(2000) Decesari S, Facchini MC, Fuzzi S & Tagliavini E. Characterization of water soluble organic compounds in atmospheric aerosol: a new approach. Journal of Geophysical Research, 105:1481-1489. 

(1999) Facchini MC, Fuzzi S, Zappoli S, et al. Partitioning of the organic aerosol component between fog droplets and interstitial air. Journal of Geophysical Research, 104, 26821-26832. 

(1999) Facchini MC, Mircea M, Fuzzi S & Charlson RJ. Cloud albedo enhancement by surface-active organic solutes in growing droplets. Nature, 401:257-259.

Riconoscimenti e premi

Nel 2014 è nella Highly Cited Researchers Rank di Thomson Reuters, classifica dei ricercatori e delle ricercatrici più influenti al mondo. Nello stesso anno riceve il Premio Haagen-Smit Prize. Fa parte di diverse società scientifiche, come l'European Association for Geochemistry, l'European Geophysical Union, l'American Aerosol Society ed è una delle fondatrici della Italian Aerosol Association.

Serena Giacomin
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Area STEM: Fisica

Competenze: climatologia, meteorologia

Parole chiave: advocacy, cambiamenti climatici, clima, comunicazione e divulgazione scientifica, formazione, politica climatica, variazioni climatiche

Regione: Lombardia


Funzione/Ruolo

Presidente dell'associazione Italian Climate Network. Meteorologa per Meteo Expert.

Percorso professionale

Serena Giacomin è laureata in Fisica, con specializzazione in Fisica dell’Atmosfera e Climatologia. Conduce le rubriche di previsioni meteo e di approfondimento ambientale in onda sui canali Mediaset e sulle principali radio nazionali. È consulente manageriale per la gestione del rischio climatico e docente e divulgatrice scientifica. Dal 2017 è presidente dell’Italian Climate Network, la onlus nata nel 2011 per rafforzare il contrasto ai cambiamenti climatici con la divulgazione di contenuti scientifici, la promozione di conoscenza e il monitoraggio delle scelte istituzionali compiute nel nostro Paese e in Europa. È direttrice scientifica di Educazione climatica, per il progetto OK! CLIMA

Risultati scientifici

I principali interessi di ricerca di Serena Giacomin sono l’analisi di modelli meteorologici per attività previsionale e la ricerca sui parametri climatici per la valutazione e la gestione del rischio legato ai cambiamenti climatici. Si occupa inoltre di progettazione e formazione scolastica, per docenti e studenti, e di formazione e consulenza professionale, per le amministrazioni locali.

Attività editoriali e pubblicazioni

Serena Giacomin è autrice, con Luca Perri, di Pinguini all’Equatore. Non tutto ciò che senti sul clima è vero (DeAgostini 2020). Ha collaborato alla realizzazione del manuale scolastico per la scuola secondaria di primo grado Scienze Live (Garzanti Scuola 2020), e ha scritto Meteo che scegli, tempo che trovi (Imprimatur Editore 2018).

Riconoscimenti e premi

Nel 2020 ha ricevuto l’onorificenza civica il Gelso d’oro dalla Città di Cernusco sul Naviglio, con la seguente motivazione: “per l’esempio di impegno nella diffusione dell’informazione scientifica e dei temi legati ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità ambientale, in un’epoca nella quale, soprattutto le giovani generazioni, sollecitano la società ad assumere maggiore consapevolezza dei gravi rischi che il pianeta corre – e con esso la vita – se non vengono assunte nuove politiche e stili di vita personali maggiormente rispettosi dell’ambiente”.

Nel 2021 ha ricevuto il premio DonnAmbiente, da 5 Terre Academy, “per aver contribuito a creare un nuovo approccio comunicativo della Scienza attraverso la multimedialità e i social media, coniugando di volta in volta il rigore scientifico di materie complesse come la climatologia e la meteorologia ad un linguaggio autorevole ma sempre accessibile e mai banale, con un’attenzione particolare verso le generazioni più giovani. Altresì, per il suo impegno in prima persona e attraverso l’associazione da lei presieduta, Italian Climate Network, per una maggiore sensibilizzazione verso la questione climatica e per partecipare attivamente alla costruzione di un futuro più sostenibile per il Pianeta”.

Elena Joli (o Ioli)
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Area STEM: Fisica

Competenze: cambiamenti climatici, clima, comunicazione scientifica, didattica della fisica, fisica teorica, insegnamento della fisica

Parole chiave: Antartide, buchi neri, donne e scienza, leadership femminile, spedizione in Antartide

Regione: Emilia-Romagna


Funzione/Ruolo

Docente di fisica, editor scientifica, autrice di manuali di fisica e di saggi scientifici.

Percorso professionale

Elena Joli si laurea in Fisica nel 1993 presso l’Università di Bologna discutendo una tesi di gravità quantistica. Consegue un DEA (Diplôme d’Études Approfondies) en Physique Theorique a Parigi presso l’École Normale Supérieure e il Laboratoire de Physique Théorique et Mathématique dell’Universitè di Jussieu-Paris VII nel 1997. In questo periodo si interessa di epistemologia e comunicazione della scienza e, rientrata in Italia, nel 2002 ottiene il Master in Comunicazione della Scienza presso la SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste, discutendo una tesi sul ruolo della metafora nella scienza e nella sua comunicazione. Dal 1995 inizia a collaborare in modo permanente in ambito editoriale con le Edizioni Dedalo (Bari) prima come traduttrice tecnica dall’inglese e dal francese, poi come consulente scientifica con incarichi di editor scientifica, curando le collane di divulgazione scientifica della casa editrice. Dal 2003 inizia a collaborare con la Zanichelli (Bologna) come autrice di manuali di fisica e materiali didattici digitali per la scuola superiore in collaborazione con il Professor Ugo Amaldi. Dal 2001 inizia la sua attività part-time come professoressa di Fisica nella scuola superiore. Dal 2014 è membro dell’editorial board della rivista di divulgazione scientifica Sapere; dal 2018 è membro del Comitato Scientifico del Museo dell’Ecologia della citta di Cesena. Nel 2018 partecipa alla spedizione australiana Homeward Bound in Antartide, visitando le basi scientifiche Palmer Station e Rothera Station e occupandosi di fisica dei cambiamenti climatici e di comunicazione scientifica sulle questioni ambientali.

Risultati scientifici

Le principali aree di interesse e ricerca di Elena Ioli si sono concentrate, all’avvio dei suoi studi universitari, su modelli bidimensionali di gravità quantistica per la descrizione dei buchi neri. In seguito, ha iniziato a occuparsi di comunicazione della scienza in ambito editoriale, prima come traduttrice di saggi e articoli tecnico-scientifici poi come editor scientifica e come esperta di didattica della fisica per l’insegnamento nella scuola secondaria superiore. Ha curato l’edizione italiana delle lezioni di fisica che il premio Nobel per la Fisica Marie Curie ha tenuto nel 1907 a Parigi grazie a una borsa di studio del Centre National di livre, Ministère de la Culture et de la Communication francese.  Attualmente, sta curando la traduzione italiana di un saggio di Alain Aspect, premio Nobel per la Fisica nel 2022. Nel 2018 è stata selezionata per partecipare a una spedizione di scienza, comunicazione e leadership al femminile in Antartide, con il progetto australiano Homeward Bound, come unica italiana insieme ad altre 76 scienziate provenienti da 21 diversi paesi nel mondo. Ha partecipato come speaker su temi legati all’emergenza climatica a trasmissioni televisive (fra cui Maestri RaiScuola) e radiofoniche nazionali e australiane, a Festival della scienza (Genova, Foligno, Bookcity Milano, Polignano “Festival del libro possibile”), a TEdX Women Navigli Milano, al progetto Masterclass del polo di tecnologia educativa digitale Treccani futura.

Attività editoriali e pubblicazioni

[2021] Ioli E., "The circle", Wired (Climate change issue), 98 :155-61.

[2020] Ioli E., Antartide. Come cambia il clima, Bologna: Dedalo.

[2018] Ioli E., "Le regine delle nevi: una spedizione al femminile in Antartide", Sapere, 4:10-7 https://doi 10.12919/sapere.2018.04.1 

[2013] Ioli E., Nero come un buco nero, Bari: Dedalo (tradotto in francese da Le Pommier e in inglese da World Scientific Press; traduzione in cinese in corso per Daylight Publishing House).

[2007] Ioli E., “Una piccola differenza", in Sandrelli, Gouthier, Ghattas (eds), Tutti i numeri sono uguali a cinque, pp 167-170; Springer. 

[2006] Gouthier D., Ioli E., Le parole di Einstein, Bari: Dedalo.

Elisa Palazzi
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Area STEM: Fisica

Competenze: cambiamenti climatici in alta quota, climatologia, scienze dell’atmosfera

Parole chiave: cambiamenti climatici, clima, montagna, risorsa idrica

Regione: Piemonte


Funzione/Ruolo

Ricercatrice dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISAC-CNR)

Percorso professionale

Elisa Palazzi si laurea in Fisica nel 2003 e consegue un dottorato in Modellistica fisica per la protezione dell’ambiente nel 2008, entrambi presso l’Università degli studi di Bologna e in collaborazione con l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISAC-CNR). In questo periodo lavora prevalentemente sulla misura di inquinanti atmosferici nelle aree urbane con tecniche di telerilevamento e sullo sviluppo di strumenti modellistici utili per analizzare e interpretare correttamente le misure.  Presso ISAC-CNR svolge attività post-dottorale che include un contratto finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) finalizzato allo studio della circolazione atmosferica e dei suoi cambiamenti diagnosticati mediante misure satellitari di composti gassosi atmosferici. Questi studi la avvicinano maggiormente alle attività di ricerca incentrate sul clima e sui cambiamenti climatici che Elisa Palazzi intraprende a partire dal 2011, anno in cui diventa ricercatrice a tempo indeterminato del CNR, presso la sede ISAC di Torino. Da allora studia i cambiamenti climatici nelle regioni di montagna focalizzandosi sull’amplificazione del riscaldamento e sui cambiamenti nelle precipitazioni in alta quota, e ne analizza gli impatti sulle risorse idriche, così importanti anche per le regioni di pianura. Attualmente co-coordina una rete internazionale di studio sulle montagne chiamata GEO-GNOME (Group on Earth Observations–Global Network for Observations and Information in Mountain Environments) e una Iniziativa della European Climate Research Alliance (ECRA) sui cambiamenti nel ciclo idrologico. E’ attualmente autrice e co-autrice di 52 lavori pubblicati su riviste di settore (banca dati Scopus).

Risultati scientifici

Elisa Palazzi ha iniziato la sua attività di ricerca al CNR di Bologna già durante la Laurea e il Dottorato, lavorando sullo sviluppo e l’applicazione di modelli di trasferimento radiativo in atmosfera, basati su tecniche Monte Carlo, e utili per l’interpretazione di misure di gas inquinanti effettuate con tecniche di telerilevamento passivo. Inizia in quegli anni una modalità di lavoro che la caratterizzerà anche successivamente, ovvero la ricerca a cavallo tra parte sperimentale e modellistica. Dal 2009 al 2011, finanziata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), è stata responsabile scientifico di un progetto inserito nell’ambito del programma ESA “Changing Earth System Network”, in cui ha utilizzato le misure satellitari di gas in traccia a vita media lunga (CO2, CH4, N2O, CFC) per derivare le caratteristiche del trasporto atmosferico attraverso le barriere dinamiche subtropicali e polari. Dal 2011 si specializza maggiormente su studi relativi al clima, ai suoi cambiamenti e alla sua variabilità nelle regioni di alta quota che sono considerate sentinelle del clima che cambia. Studia in particolare l’amplificazione del riscaldamento in montagna e i cambiamenti nella precipitazione, che possono influire sui cambiamenti osservati nella criosfera montana. Su questi temi, ha pubblicato lavori su riviste prestigiose e co-coordina una rete di ricerca internazionale per il reperimento di dati climatici nelle regioni di alta quota.

Attività editoriali e pubblicazioni

Elisa Palazzi è editor per la sezione “Remote Sensing of the Water Cycle” della Rivista Remote Sensing– MPDI, dal 2019.

Ha curato (con Antonello Provenzale e Klaus Fraedrich) la pubblicazione del libro The Fluid Dynamics of Climate(CISM International Centre for Mechanical Sciences 564, Courses and Lectures, Springer, 2016).

Le 12 pubblicazioni più rilevanti:

[2020] Rangwala I, Palazzi E, Miller JR. Projected Climate Change in the Himalayas during the Twenty-First Century.In: Dimri A., Bookhagen B., Stoffel M., Yasunari T. (eds) Himalayan Weather and Climate and their Impact on the Environment. Springer, Cham

[2019] Regine H, Golam R, [...], Palazzi E et al. High Mountain Areas. In: IPCC Special Report on the Ocean and Cryosphere in a Changing Climate. The Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).

[2019] Palazzi E, Mortarini L, Terzago S, von Hardenberg J. Elevation-dependent warming in global climate model simulations at high spatial resolution, Clim Dyn 52: 2685. https://doi.org/10.1007/s00382-018-4287-z.

[2018] Pasetto D, Arenas-Castro S, Bustamante J, [...], Palazzi E, et al. , Integration of satellite remote sensing data in ecosystem modelling at local scales: practices and trends, Methods Ecol Evol. 2018; 9: 1810– 1821. https://doi.org/10.1111/2041-210X.13018

[2017] Terzago S, von Hardenberg J, Palazzi E, Provenzale A. Snow water equivalent in the Alps as seen by gridded data sets, CMIP5 and CORDEX climate models, The Cryosphere, 11, 1625-1645, https://doi.org/10.5194/tc-11-1625-2017.

[2017] Palazzi E, Filippi L, von Hardenberg J, Insights into elevation-dependent warming in the Tibetan Plateau-Himalayas from CMIP5 model simulations, Clim. Dyn., 48 (11-12), 3991-4008.

[2015] Pepin N, Bradley RS, [...], Palazzi E, et al. Elevation- dependent warming in mountain regions of the world. Nature Climate Change, 5 (5), pp. 424-430. DOI: 10.1038/nclimate2563.

[2015] Turco M, Palazzi E, von Hardenberg J, Provenzale A, Observed climate change hotspots. Geophys. Res. Lett., 42, 3521–3528. doi: 10.1002/2015GL063891.

[2015] Palazzi E, Von Hardenberg J, Terzago S, Provenzale A. Precipitation in the Karakoram- Himalaya: a CMIP5 view, Climate Dynamics, Vol 45, pp. 21-45, DOI: 10.1007/s00382-014- 2341-z.

[2014] Filippi L, Palazzi E, Von Hardenberg J, Provenzale A. Multidecadal variations in the relationship between the NAO and winter precipitation in the Hindu Kush-Karakoram, Journal of Climate, 27 (20), pp. 7890-7902. DOI: 10.1175/JCLI-D-14-00286.1.

[2014] D'Onofrio D, Palazzi E, Von Hardenberg J, Provenzale A, Calmanti S. Stochastic rainfall downscaling of climate models, Journal of Hydrometeorology, 15 (2), pp. 830-843. DOI: 10.1175/JHM-D-13-096.1.

[2013] Palazzi E, Von Hardenberg J, Provenzale A. Precipitation in the hindu-kush karakoram himalaya: Observations and future scenarios, Journal of Geophysical Research: Atmospheres, 118 (1), pp. 85-100. DOI: 10.1029/2012JD018697

Riconoscimenti e premi

"Premio Gian Giacomo Drago e Fausta Rivera Drago", per l’anno 2017 conferito dall'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere da attribuirsi a uno studioso di non oltre 40 anni per rilevanti ricerche sul tema dei cambiamenti climatici e dei suoi effetti sull’ambiente e la salute dell’uomo.